Melpignano

Città del Salento - Grecìa Salentina - Melpignano Portici
Melpignano


Conosciuto ormai a livello internazionale per il grande concerto della Notte della Taranta, il centro storico di Melpignano conserva testimonianze architettoniche molto interessanti. Insolita è la piazza, intitolata a San Giorgio, patrono del paese, con una struttura porticata che fu realizzata alla fine del Cinquecento proprio per ospitare un ricco e fiorente mercato settimanale.
La Parrocchiale, ricostruita alla fine del Settecento, è dedicata al patrono, San Giorgio, raffigurato sul portale di ingresso. Della precedente struttura cinquecentesca conserva il portale, che fu smontato e rimontato nella nuova facciata. L’interno è a croce latina, suddiviso in tre navate; ospita interessanti altari barocchi e importanti affreschi cinquecenteschi collocati nel presbiterio, appartenente alla struttura originaria.


Il complesso architettonico più importante è Città del Salento - Grecìa Salentina - Melpignano Chiesa degli Agostinianicostituito dalla Chiesa del Carmine con il Convento degli Agostiniani. Il Complesso fu fondato intorno alla metà del XVI secolo e ricostruito a partire dal 1638. Alla fase iniziale appartiene il loggiato a nove arcate a tutto sesto. Per la chiesa, dedicata alla Madonna del Carmine, venne chiamato il leccese Giuseppe Zimbalo che la terminò nel 1662, come recita l’iscrizione sul retro della facciata. Riporta qui quello stile più noto nelle architetture leccesi come ad esempio il fregio con grandi lettere a tutto tondo sostenute da putti, che richiama quello molto simile della chiesa di Sant’Angelo e di Santa Croce di Lecce. Le colonne che scandiscono il prospetto sono confrontabili con quelle del prospetto laterale del Duomo leccese, mentre il portale, con le doppie colonne libere su basamenti ruotati di 45 gradi, ripropone lo schema del portale di Francesco Antonio Zimbalo di Santa Croce. Alcuni autori sono concordi nell’affermare che la facciata agostiniana è da considerarsi la prima anticipazione incompiuta delle opere leccesi: la facciata è infatti priva del fastigio.
L’interno  è a navata unica , con tre cappelle per lato.
Del convento del Seicento rimangono alcuni ambienti con volta a botte e la loggia con le arcate del prospetto principale.



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