Lecce
La Chiesa e il Conservatorio di Sant’Anna sorsero entrambi nel XVII secolo per volontà di una nobildonna leccese, Teresa Paladini, la quale voleva che nel convento venissero ospitate le figlie della nobiltà leccese con vocazione, votate ad una vita quasi monacale.
Il prospetto, semplice e lineare, a due ordini con un timpano triangolare, è opera di Giuseppe Zimbalo. Simmetricamente sul primo e secondo ordine e divise da paraste, sono collocate quattro nicchie che ospitano all’interno le statue di San Pietro, San Paolo, Sant’Anna e San Giovanni Evangelista.
Il prospetto, semplice e lineare, a due ordini con un timpano triangolare, è opera di Giuseppe Zimbalo. Simmetricamente sul primo e secondo ordine e divise da paraste, sono collocate quattro nicchie che ospitano all’interno le statue di San Pietro, San Paolo, Sant’Anna e San Giovanni Evangelista.
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L’interno è a navata unica con un soffitto ligneo. Agli angoli del soffitto e sulla sommità delle quattro colonne dell’altare maggiore è collocato lo stemma dei committenti e sulle colonne anche il ritratto. Sulle pareti laterali sono collocate cinque cappelle e numerosi sono i dipinti.
Ai lati dell’altare maggiore sono conservate le epigrafi elogiative dei fondatori e committenti del complesso: Bernardino Verardi e Teresa Paladini.
Il Conservatorio è collocato a lato della chiesa, con un prospetto notevolmente rientrato rispetto la linea della strada. Fu ristrutturato da Emanuele Manieri nel 1764 e rifatto nel 1868. L’ingresso al Conservatorio era riservato alle donne.
Ai lati dell’altare maggiore sono conservate le epigrafi elogiative dei fondatori e committenti del complesso: Bernardino Verardi e Teresa Paladini.
Il Conservatorio è collocato a lato della chiesa, con un prospetto notevolmente rientrato rispetto la linea della strada. Fu ristrutturato da Emanuele Manieri nel 1764 e rifatto nel 1868. L’ingresso al Conservatorio era riservato alle donne.