Cavallino
Presso il moderno centro di Cavallino, a circa 5 chilometri a sud-est di Lecce, è stato messo alla luce un insediamento messapico di età arcaica, il cui nome antico ci è sconosciuto e di cui l’abitato moderno occupa una parte dell’estensione. Tale insediamento è racchiuso all’interno di una grande opera di fortificazione, che abbraccia un’area di circa 69 ettari.
L’impianto della città arcaica, a cui appartiene la fortificazione, si sovrappone ad insediamenti di epoca precedente. Il primo, che dai dati oggi disponibili sembra essere in gran parte concentrato nell’area settentrionale della zona archeologica, è costituito da un villaggio di capanne dell’età del Bronzo (XVI-XV sec. a.C.), in parte tagliato dallo scavo del fossato di età arcaica.
L’impianto della città arcaica, a cui appartiene la fortificazione, si sovrappone ad insediamenti di epoca precedente. Il primo, che dai dati oggi disponibili sembra essere in gran parte concentrato nell’area settentrionale della zona archeologica, è costituito da un villaggio di capanne dell’età del Bronzo (XVI-XV sec. a.C.), in parte tagliato dallo scavo del fossato di età arcaica.
Approfondimenti
– Museo Diffuso di Cavallino
– Salento Archeologico
– Lecce messapica e Rudie
Nei dintorni
– Osteria La Remesa (Cavallino)
– Agriturismo Arangea (Lequile)
Per un lungo arco di tempo l’area viene abbandonata. Nell’VIII secolo a.C. si assiste ad una rioccupazione del sito, con la costruzione di capanne a pianta ovale o absidata, sparse in quasi tutta l’area che verrà in seguito occupata dall’abitato di età arcaica. Con la costruzione della cinta fortificata alla metà del VI secolo a.C., l’abitato di Cavallino assume caratteri che sono stati definiti protourbani. L’area interna della città è solcata da una serie di assi stradali che sembrano convergere dalle varie porte aperte nella fortificazione, verso una grande area centrale all’insediamento, interpretata come grande piazza pubblica.
All’inizio del V secolo a.C. l’abitato viene abbandonato; è possibile che la città venga distrutta durante le guerre tra i Messapi e i Greci di Taranto. L’area della città è ancora frequentata nel IV secolo a.C., anche se probabilmente è occupata da abitazioni rurali. Le ultime, esigue tracce di frequentazione risalgono ad età repubblicana romana (II-I secolo a.C.), quando ormai questo territorio faceva parte delle campagne di Lupiae.